martedì 10 aprile 2018

Vita di un'ultra trentenne in cerca di lavoro: le Agenzie Interinali

Chi si ritrova a cercare un impiego è costretto, suo malgrado, ad avere a che fare, prima o poi, con le Agenzie Interinali, nella convinzione che siano un buon metodo per inserirsi nel mercato professionale e aiutino a far conoscere i candidati alle aziende.
Il fatto è che si tende a dimenticare che il loro nome originale è Agenzie per il Lavoro Temporaneo.
Queste agenzie, nonostante siano fortemente sovvenzionate da soldi pubblici, altrimenti non prolificherebbero come i batteri in estate, fondano la loro esistenza e il loro sviluppo sulla disoccupazione della gente.

Se volessi fare un piccolo sondaggio, chiederei al popolo della rete: "quanti, tra coloro che hanno lavorato tramite agenzie interinali con 'contratto di somministrazione - scopo assunzione diretta', sono poi stati assunti realmente dall'azienda?".
Quando il referente parla, in fase di precolloquio e/o colloquio, di "scopo assunzione", il 99,8% delle volte mente.
Ho talmente tanta esperienza in colloqui in agenzie interinali che potrei lavorarci tranquillamente anche senza "laurea in scienze umanistiche", certa che gestirei le selezioni del personale in modo molto più efficiente e produttivo di quanto non faccia il 92% degli impiegati in realtà.
Esse vivono di contratti a tempo determinato e più brevi sono, meglio è per loro.
Ho frequentato un corso al Centro per l'Impiego tenuto da un consulente che chiamerò PG, a cui bacerei la terra sulla quale egli cammina, il quale ha spiegato alcune semplice cose che mi sono sempre chiesta e di cui ero assolutamente all'oscuro.
Perché, oltre a mandare il mio curriculum all'indirizzo di posta indicato nell'annuncio al quale voglio candidarmi, devo registrarmi anche sul sito dell'agenzia e ricercare il medesimo annuncio, ripetendo la mia candidatura?
La mia risposta è sempre stata questa: "Gli impiegati non hanno voglia di fare niente e non sanno come gestire le candidature." Parafrasando: incompetenza totale.
Invece, quel giorno PG spiegò a noi poveracci del corso che l'iscrizione ai siti delle Agenzie per il Lavoro è cosa buona e giusta per motivi di reperibilità immediata. Molto spesso, le aziende si rivolgono a questo tipo di agenzie in quanto necessitano di personale da inserire subito nell'organico.
In effetti, personalmente, ricordo una sola occasione in cui non mi è stato detto "ti fisso il colloquio con noi domattina, poi col cliente nel pomeriggio perché, se va bene, cominci tra due giorni." Quel genere di gestione che fa saltare i nervi alle persone oneste, dato che attesta soltanto la mancanza di organizzazione che ha l'azienda per la quale ci si è candidati e ne conferma l'inesistente serietà professionale e credibilità. Frasi che danno unicamente sentore di grande presa in giro. Quella sola occasione è stata, di fatto, l'esperienza più longeva di contratto di somministrazione, pari a cinque mesi e tre settimane.

Finita l'esperienza lavorativa in quella determinata azienda, non siate ingenui come lo fui io tanti anni fa, convincendovi che, avendo già i vostri dati in archivio, certamente l'agenzia in questione vi proporrà prontamente nuove candidature presso altre aziende. Non succederà.
Anche se siete piaciuti molto al selezionatore dell'agenzia e vi è stato detto, come a me, "per noi il colloquio è andato molto bene, quindi appena ci capita qualcosa ti chiamiamo", non è vero, non lo faranno. Sono passati tre anni, da allora, e non li ho mai più sentiti. 
Potrebbe anche capitare che vi contattino d'urgenza dopo sette anni per presentarvi in agenzia nel pomeriggio. Potete accettare, ma il mio consiglio è di porvi attentamente la domanda "qual è l'inghippo che costringe quest'Agenzia a contattare una persona che non ha mai provveduto a ricandidarsi presso di loro da ben sette anni?" In tutto questo tempo non hanno archiviato candidati più recenti da esaminare? Mmm, io non credo proprio. Rifiutai con garbo in quanto tempisticamente non avrei comunque fatto in tempo a percorrere quasi trecento chilometri con così poco preavviso, tuttavia mi sarebbe piaciuto scovare la presa in giro celata dietro quell'urgenza. Oramai potrebbe diventare un gioco enigmistico: trova l'inchiappettata in questa offerta di lavoro.
Ricordate: spetta sempre e comunque a voi consultare ogni dannato giorno i siti delle mille agenzie presenti, registrarvi a tutti i mille siti, consulatare i loro diecimila annunci e candidarvi.
Non illudetevi. Sarebbe il loro lavoro reindirizzare le candidature, ma non lo fanno mai.

Ora, diamo un'occhiata alle strategie di queste mirabili Agenzie:
1. Il tempo di attesa è variabile. La mia attesa più lunga fu un'ora e un quarto, comunque non si presentano mai prima di venti minuti.
2. Nel 99% dei casi il colloquio è sempre di gruppo, ma questo non viene quasi mai menzionato dall'Agenzia.
3. Non dicono mai in anticipo quanto durerà il colloquio, ma solo quando vi presentate a sostenerlo.

Un paio d'anni fa, svolsi un colloquio in Agenzia per l'azienda ABCD474 (nome fittizio, se dovesse esistere nel mondo non sarebbe comunque l'azienda a cui mi riferisco), famigerata per non assumere mai nessuno a tempo indeterminato e non assumere nessuno a tempo determinato per più di una volta. Avevo abbondantemente sentito parlare di questa splendida azienda gestita da pachidermiche evacuazioni intestinali. Mi capitò anche un secondo colloquio qualche mese fa in un'altra Agenzia per la medesima azienda. Nel primo colloquio il discorso fu: "E' un'azienda leader, bla bla, ci sono ottime possibilità che vi tengano, bla bla, contratto determinato di un mese, a scopo assunzione."
La selezionatrice procedette, per tanto, a chiedere ai candidati le loro attitudini e arrivata a me concluse: "Purtroppo, per questo caso le selezioni per questo mese si sono già svolte."
Fate molta attenzione a ciò che affermano i selezionatori, riescono a tradirsi con facilità. Qui, ad esempio, lei ammise candidamente che le selezioni per quell'azienda venivano svolte mensilmente e, guarda caso, il contratto iniziale è appunto di un mese. Si può bonariamente concludere che i miei conoscenti avevano tutti ragione e che le possibilità di rinnovo da parte di ABCD474 sono pressoché nulle.
Nel secondo colloquio, invece, la selezionatrice decantò ABCD474 per un intero quarto d'ora, cosa che non avrei mai pensato possibile, che io, dinnanzi a tante bugie, mi sentii in dovere verso le altre dieci persone presenti di smontare un pezzo dopo l'altro, con un inatteso sostegno da parte di almeno un altro candidato. La parte più divertente, tuttavia, è stato mettere le selezionatrici dell'Agenzia di fronte alla loro totale inettitudine durante le selezioni iniziali. Dopo che un ragazzo addirittura affermò "scusate, io sento dire che volete esperienza in ambito finanziario, ma io mi occupo di quadri, quindi non capisco perché mi abbiate chiamato", la sala si decimò e, quando me ne andai io, vidi con soddisfazione che i candidati rimasti erano meno della metà.
Vi potrebbe sorgere il dubbio di un mio persistente mal pensare; ragazzi, basta ricontrollare gli annunci dopo uno, due o tre mesi e ritroverete la stessa, identica offerta proveniente talvolta da altre Agenzie.
Anche da questo si capiscono le prese in giro.

Concludo con una piccola constatazione: i contratti proposti sono quasi tutti osceni e gli offerenti andrebbero denunciati. Una parte di responsabilità per l'esistenza di questo sistema è di chi accetta senza riserve. Imparate a rispondere e a dire di NO. Io porto avanti la mia piccola crociata, se così volete chiamarla, contro questo sistema viziato e vizioso, non perché mi ritenga una persona sovversiva o anarchica, ma semplicemente perché nutro un profondo senso di giustizia e non sopporto la maleducazione. E sia le Agenzie sia le aziende hanno fortemente bisogno di essere rieducati come Dio comanda.
Non abbiate paura di reclamare la vostra dignità.
Non stiamo chiedendo la carità, non stiamo mendicando, stiamo offrendo il nostro tempo (che non riavremo indietro), la nostra vita e le nostre competenze, stiamo offrendo noi stessi in aiuto, scarsamente retribuito, a chi necessita di un supporto. Abbiamo bisogno di lavorare e le aziende hanno bisogno di personale per esistere. Non abbiate paura di rispondere a tono e non abbiate paura di dire NO.
Se si dicessero più NO, penso che qualcosa si smuoverebbe nella giusta direzione.

Buona fortuna a tutti.

Ja ne!

sabato 7 aprile 2018

Vita di un'ultra trentenne in cerca di lavoro: l'Assegno di Ricollocazione

Martedì scorso, mio padre m'informò con moderato entusiasmo di questa nuova forma di sostegno ai disoccupati, "ma non ci ho capito molto". Così ho scartabellato su vari siti internet per capire cosa fosse e a chi spettasse.
Ora, da mie ricerche, questo assegno va richiesto dal disoccupato e viene rilasciato entro 15 giorni dal Centro per l'Impiego fino a un massimo di 5.000€. Ed ecco la notizia esilarante. Questi soldi, stanziati dallo Stato, verranno incassati dal Centro per l'Impiego, o da un altro ente preposto alla ricollocazione lavorativa scelto dal disoccupato interessato, come le Agenzie Interinali, ad esempio, una volta che questi avrà provveduto all'inserimento professionale del disoccupato per almeno sei mesi, salvo sporadiche eccezioni.
Ricapitolando, questo assegno viene rilasciato dallo Stato per incentivare gli enti a fare il proprio lavoro, per il quale sono già pagati dallo stesso Stato. Ricordiamo che le Agenzie Interinali ricevono sovvenzioni anche da parte delle regioni.
E' come se io mi facessi rilasciare da Poste Italiane, datore di lavoro del postino, il quale è quindi già pagato per recapitarmi la mia posta, un assegno da consegnare a questo postino per incentivarlo appunto a recapitarmi la mia posta.
Il mio vicino, che invece non ha richiesto lo stesso assegno da consegnare al postino, non merita che la sua posta gli venga regolarmente recapitata.
In sostanza, come da buona tradizione politica italiana, l'assegno di ricollocazione, ennesima perla del Jobs Act, è una semplice mazzetta.
Soffocati sdegno e amarezza per questa nuova idea defecata dalle capaci menti al Governo italiano, la domanda pe questo assegno va presentata, prontamente, per avere una possibilità in più di avere la dignità che caratterizza ogni persona dallo spirito onesto.

Rinnovata di un minimo di entusiasmo, mi reco dunque al Centro per l'Impiego per richiedere l'assegno.
"Dunque, vuoi informazioni sull'assegno di ricollocazione."
"No, voglio fare domanda per l'assegno di ricollocazione, sui siti c'è scritto che si può richiedere anche ai centri per l'impiego."
"Ah, adesso non si può richiedere da nessuna parte, è tutto bloccato."
Nulla di sorprendente, in Italia è la normalità.
Comunque non temete: chiacchierando, la signora mi ha gentilmente ricordato che questa mazzetta non è destinata a tutti i disoccupati, bensì solo a quelli che percepiscono il sussidio di disoccupazione da almeno quattro mesi, secondo il ragionamento statale "pago gli enti interessati affinché mi liberino dall'obbligo di pagarti la disoccupazione".
A logica mi vien da chiedere come mai, in tal caso, allo Stato vada bene pagare i primi quattro mesi di Naspi, se il suo obiettivo è quello di non pagare.
"Va bene, quindi per i disgraziati come me che non lavorano da più di due anni cosa è previsto, se qualcosa è previsto?"
"Ah, c'è la Rete Attiva per il Lavoro!"
Mi stampa plichi di fogli a riguardo, spiegandomi che... funziona in maniera pressoché identica all'assegno di ricollocazione: soldi destinati agli enti per aiutare il disoccupato a trovare lavoro, solo che questi sono fondi regionali.
"Sei dicsoccupata da più di due anni? E in due anni non hai trovato niente?"
"Be', se non consideriamo un mese all'estero come ragazza alla pari, un lavoro in un'azienda in cui gli operai si stavano licenziando perché non venivano pagati da più di quattro mesi e il contratto 20 ore di dieci giorni rinnovabile periodicamente per un lungo arco temporale - tipo trentacinque rinnovi in un anno -, no."
"Eh, so che è poco, ma intanto..."
"Intanto dove avrei vissuto con un contratto settimanale part time in una città a 275 km da casa mia?"
"Be', sì, capisco."
E vorrei vedere.
Prima di cominciare a dire che la gente non ha voglia di fare nulla e dovrebbe adattarsi, le persone esterne dovrebbero farsi un paio di domande sul contesto.
Di ciò, comunque, ne parlerò magari un'altra volta.
La conclusione è che mi è stato fissato un appuntamento al Centro per fare domanda di questo fondo, avendo il tempo di valutare bene a chi indirizzarlo, quindi a chi voglio affidarmi, sapendo già che eviterò le Agenzie Interinali al 89%.

Ja ne!